Caffettiera: il caffè più green che c’è

Il rito del caffè è una delle cose che ci rappresenta di più al mondo come popolo, ma come renderlo sostenibile?

 Si, perché esistono caffè più o meno sostenibili, seppur evitando l’asporto che, con gli imballaggi in plastica /bicchiere, palettina, contenitore richiudibile per i bicchieri), si sa, non è proprio la scelta più ecologica.

Per fortuna anche l’industria del packaging si sta evolvendo per andare incontro alle necessità del pianeta, invaso com’è dalla plastica usa e getta.

Ma concentriamoci sul caffè e su come far sì che si mantenga un rito sostenibile.

Macchine del caffè e inquinamento

 Quando si va al bar il piacere di un caffè espresso è innegabile: corto o lungo, macchiato o corretto, un caffè ben fatto ti fa cominciare con più gusto la giornata!

Ma le macchine per il caffè dei bar non sono come quelle che si comprano per casa, soprattutto perché nella maggioranza dei casi non si utilizzano i chicchi sfusi, macinati al momento e poi pressati, bensì le capsule o, quando va bene (ma non benissimo) le cialde che sono più sostenibili in quanto compostabili.

 Delle differenze tra i due tipi di macchinette ne avevamo già parlato QUI, ma in questo articolo parleremo di un aspetto che non abbiamo citato: l’inquinamento.

Un terzo degli italiani usa una macchina del caffè a casa, che sarà anche più comoda perché più veloce, ma, come spesso accade, la comodità va a discapito della sostenibilità.

In particolar modo, le capsule in alluminio, una volta fatto il caffè, andrebbero differenziate, ovvero aperte, svuotate del tufo di caffè all’interno (che va nell’umido) e poi buttate nella raccolta dell’alluminio (che va col vetro o con la plastica, dipende dal comune di appartenenza).

Sapevi che le capsule di caffè generano 120 mila tonnellate di rifiuti ogni anno in tutto il mondo?

Sull’articolo del sole 24 ore si legge che la Nespresso, l’azienda produttrice di capsule più famosa al mondo, sta provvedendo alla creazione di impianti specializzati per il riciclo, oltre alla raccolta delle capsule utilizzate dai clienti.

La domanda però sorge spontanea:

“Ma quanti clienti sono così virtuosi da sfruttare questo servizio?”

Infatti le capsule finiscono tristemente nell’indifferenziata, producendo la mole di rifiuti che abbiamo appena letto.

Ad ogni modo la scelta delle capsule risponde più ad un’ottima strategia di marketing (colori, gusti, testimonial d’eccezione, slogan che restano in testa, etc) che ad una vera e propria necessità.

E allora andiamo a vedere come abbassare ogni giorno l’impronta ecologica del nostro caffè semplicemente… tornando alle origini!

Caffettiera e tutte le sue varianti

Negli anni ‘30 Alfonso Bialetti inventa la mitica Moka bialetti, ancora oggi la preferita dagli italiani, e da quel momento la caffettiera ha visto diverse evoluzioni:

  • caffettiera napoletana
  • caffettiera giannina
  • caffettiera a induzione
  • caffettiera kamira

Tutte queste caffettiere hanno però una cosa in comune: zero rifiuti, o zero waste come si dice all’estero.

Proprio così, perché i fondi di caffè, oltre ad essere un rifiuto organico e quindi compostabile, possono essere riutilizzati in una miriade di modi in casa, per le pulizie, ma anche per il corpo.

Per sapere quali sono le migliori caffettiere leggi questo articolo e corri subito a comprarne una!

Caffettiera: risparmio economico e ambientale

 Non solo con la caffettiera non si producono rifiuti e il caffè torna ad essere un rito sostenibile, ma anche si risparmia moltissimo!

Infatti il caffè in capsule costa più di € 50 al chilo, mentre il caffè che si compra per la caffettiera moka costa solo € 10 al chilo, conveniente no?

Senza contare l’utilizzo dell’energia elettrica necessaria a far funzionare la macchina.

Inoltre le capsule restano nell’ambiente per almeno 500 anni prima di decomporsi!

Ci sono moltissime ragioni, dunque per tornare a preferire la cara vecchia, ma ancora efficiente, caffettiera, rispetto alle macchine del caffè moderne.

E se si avrà voglia di un caffè come al bar, basterà andare al bar!