Economia, ruoli e responsabilità di CEO, General Manager e Project Manager

Le imprese stanno attraversando un momento molto delicato dal punto di vista economico. Con i mercati instabili per via della guerra e delle conseguenze del Covid infatti ci sono molti dubbi sul futuro e sulle strategie da adottare per restare al passo ed evitare il collasso. Per tenere vive le aziende e individuare nuove opportunità è fondamentale puntare su professionisti preparati e in grado di pianificare con intelligenza ogni obiettivo. Per questo negli ultimi anni sono aumentate le specializzazioni universitarie nei settori chiave dell’economia, con lo scopo di formare professionalità in grado di dirigere e amministrare piccole e grandi realtà imprenditoriali. Tra le figure aziendali più conosciute ci sono il CEO, la General Manager e il Project Manager, con ruoli e responsabilità specifiche nella gestione di un’impresa. Vediamo nel dettaglio di cosa si occupano e quali sono i percorsi formativi più utili per aspirare a questa professione. 

 

CEO: chi è e cosa fa

 

Il CEO, o amministratore delegato, è una figura apicale in azienda e ha la responsabilità di prendere decisioni sulla politica aziendale, sulla gestione delle risorse interne e sulla pianificazione degli obiettivi. Il termine CEO letteralmente significa Chief Executive Officer. Tutto passa sotto la sua supervisione e in una società non c’è nessuno che abbia un ruolo più alto di lui. Per diventare CEO è necessario acquisire competenze approfondite in economia. Il consiglio è di seguire un corso di laurea in discipline economiche e dopo la laurea frequentare un master in MBA (Master Business Administration), un percorso orientato alla gestione d’impresa e alla conoscenza delle dinamiche finanziarie. I corsi post laurea si possono frequentare anche in atenei come Unicusano, ossia università telematiche che permettono di seguire le lezioni con il metodo e-learning senza obblighi di frequenza. Questa possibilità consentirebbe di conciliare bene lavoro e studio e quindi di iniziare a fare esperienza. L’Amministratore Delegato può lavorare in società grandi e strutturate ma anche in imprese medio-piccole e, soprattutto in Italia, quest’ultima situazione è la più frequente. Viene solitamente eletto da un consiglio di amministrazione e diventa rappresentante legale della società e con potere di firma. Un CEO può arrivare a guadagnare fino a un milione di euro, ma nelle piccole e medie imprese il suo stipendio annuale si colloca tra i 60 mila e gli 80 mila euro. 

 

General manager: quali sono le sue responsabilità

 

Il general manager è una figura strategia all’interno dell’azienda perché ha il compito di coordinare tutti i responsabili dei vari comparti aziendali affinché si raggiungano gli obiettivi stabiliti dal CEO e dal consiglio di amministrazione. Oltre ad avere competenze di tipo economico e manageriale, il general manager deve coltivare anche una serie di soft skills che gli permettano di sapere entrare in contatto con le varie figure professionali, comprenderne le esigenze e stilare per ciascuna un piano di lavoro coerente con le richieste. Parliamo dunque di un ruolo molto delicato, che richiede empatia, capacità relazionali, pazienza  e tanta organizzazione. Per diventare general manager il percorso è molto simile a quello del CEO: formazione universitaria in economia o ingegneria gestionale e perfezionamento delle competenze con master in business administration e in HR e anche corsi di specializzazione in materie correlate al lavoro, come la progettazione e la gestione del team di lavoro. Un general manager guadagna in media 70mila euro all’anno, ma, come per il CEO, se si lavora in grandissime realtà aziendali, lo stipendio può essere molto più alto. 

 

Project manager: ruolo e responsabilità

Il project manager, o responsabile di progetto, è una figura chiave per il mercato attuale. Si occupa di pianificare, gestire e portare a termine singoli progetti a seconda delle sue competenze. Per questo esistono diversi tipi di project manager, come ad esempio il digital project manager e il product manager. È molto richiesto perché è una figura facilmente gestibile anche dalle piccole imprese che desiderano applicare metodologie innovative solo su specifici progetti. Il project manager ha visto infatti accrescere la sua fortuna con l’avvento della tecnologia, perché i progetti di questo tipo, richiedendo conoscenze specifiche e avendo vari campi di applicazione, ben si prestano ad una organizzazione per progetti. Il responsabile di progetto sarà infatti molto richiesto dalle aziende in futuro per realizzare progetti in ambito Web 3.0. Secondo i dati dell’indagine “Il futuro del Web3 e del Metaverso” infatti il 75% delle imprese italiane è interessato alla realtà aumentata, all’AI e al Metaverso e i progetti in tal senso saranno sempre più numerosi. Per diventare Project Manager non c’è un percorso prestabilito, anzi le competenze si possono perfezionare man mano. Per essere in grado tuttavia di controllare e monitorare un progetto è fondamentale avere delle competenze in economia e poi approfondire il campo d’azione: se si preferisce operare nel digitale serviranno competenze informatiche o digitali; se si predilige invece la gestione di progetti più legati al team o al prodotto, può essere utile anche una formazione umanistica. Con l’esperienza e con il continuo aggiornamento si andrà poi ad affinare la professione. L’esperienza consente di raggiungere anche stipendi più alti, perché si ha la possibilità di prendere parte a progetti più sostanziosi. Secondo le stime, uno stipendio entry level per un project manager è di 30mila all’anno, che può arrivare fino a 60mila euro dopo qualche anno di esperienza.