
La Tari è la Tassa sui rifiuti. Parliamo di un tributo che i cittadini devono pagare nel momento in cui detengono immobili che producono rifiuti. A questa regola esistono però delle eccezioni. In alcune situazioni infatti, il contribuente che deve pagare la Tari ha la possibilità di ottenere delle riduzioni o esenzioni da tale tributo. Nonostante l’esistenza di specifiche normative statali, ogni Comune secondo quello che è il proprio regolamento ha la facoltà di intervenire in tal senso. In questo articolo vedremo dunque come funziona l’esenzione, chi ne ha diritto, come ridurla, e tutto quello che occorre sapere.
Che cos’è la Tari?
Tari è l’acronimo di Tassa Rifiuti. Si tratta di un tributo introdotto nel 2014 dalla Legge di Stabilità, pagato appunto per lo smaltimento e la raccolta dei rifiuti. La TARI risponde al codice tributo 3944 ed è prevista per chiunque detenga o possieda aree scoperte o locali che producano rifiuti urbani. A stabilirlo è il comma 641 della suddetta Legge, che stabilisce anche come siano da escludersi dalla tassazione le aree accessorie, le aree scoperte pertinenziali, e le aree comuni condominiali.
Esenzione Tari: chi ne ha diritto?
Come anticipato, non tutti sono obbligati al pagamento della Tari. Questo perché la normativa prevede dei casi di esenzione per alcune categorie di cittadini che ne facciano esplicita richiesta. Il regolamento comunale determina tali casi, e per questo motivo è l’unico documento a cui fare affidamento per ottenere informazioni precise, ma in linea generale possiamo dire che sono escluse dall’applicazione della Tari:
- aree accessorie a locali non tassabili.
• Aree scoperte pertinenziali.
• Multiproprietà nei casi dove il responsabile del versamento corrisponde con il soggetto incaricato della gestione dei servizi comuni.
• Aree condominiali che non siano occupate in via esclusiva sulla base dell’art. 117 del c.c.
• Immobili abitati da soggetti minori o disabili.
• I soggetti che occupano in via momentanea un immobile per un periodo di tempo inferiore a sei mesi. In queste situazioni ad essere tenuto al pagamento della Tari è il proprietario di tale immobile.
• I soggetti residenti all’estero che possiedono un immobile.
• Gli immobili in stato di abbandono. In questi casi deve essere provata la condizione di inabitabilità che prevede non vi siano utenze di luce, gas o telefono.
• I soggetti incaricati del trasporto rifiuti.
Chi ha diritto alle riduzioni Tari?
Sempre attraverso il proprio regolamento, il Comune può stabilire dei casi in cui applicare riduzioni Tari. Nello specifico possono averne diritto:
- i soggetti che utilizzano l’immobile solamente per uso stagionale o comunque per un breve periodo di tempo.
• Coloro che producono rifiuti speciali e sono in grado di dimostrare che lo smaltimento sia stato effettuato secondo le normative vigenti.
• Nelle situazioni in cui vengono commesse violazioni legate all’effettuazione del servizio, previa presentazione di certificazione Asl in merito al pericolo di salute pubblica, è possibile chiedere uno sconto fino ad un massimo dell’80%.
• I soggetti che utilizzano contenitori in grado di produrre compost dal riciclo dei rifiuti possono ottenere una riduzione del 10% della Tari.
• Coloro che detengono fabbricati rurali con uso abitativo.
• I soggetti troppo lontani dal punto di raccolta rifiuti possono ottenere uno sconto del 10%.
• I soggetti che non hanno potuto usufruire del servizio per un determinato periodo perché il Comune non ha effettuato il servizio possono ottenere uno sconto dell’80%.
Le scadenze dei pagamenti Tari
Le scadenze dei pagamenti della Tari possono variare da Comune a Comune. Tali termini devono essere stabiliti attraverso il regolamento dell’amministrazione, che a sua volta andrà approvato con una delibera. In linea di massima però, possiamo dire che le scadenze per il versamento della tassa sono le seguenti:
- entro fine aprile: 1° acconto.
• Entro fine luglio: 2° acconto.
• Entro fine ottobre: saldo.
Il contribuente ovviamente può decidere di pagare tutto in un’unica soluzione entro maggio. Come spiegato in precedenza, i suddetti termini possono variare a seconda del Comune. Proprio per questo motivo, il consiglio è sempre quello di controllare tale regolamento comunale sui canali di comunicazione ufficiali.
Come richiedere esenzione o riduzione Tari
Non esiste un unico modo per richiedere l’esenzione o l’eventuale riduzione della Tassa Rifiuti. Questo perché ogni Comune mette a disposizione sui canali di comunicazione ufficiali (ad esempio il sito web) o ai propri sportelli degli uffici i modelli per presentare le domande. All’interno di tali moduli sarà necessario indicare i dati personali, quelli legati all’immobile, e il motivo della richiesta, se riduzione o esenzione.
Tari seconda casa
Solamente gli immobili sprovvisti di allacci alle utenze di luce, gas e telefono sono giudicati inabitabili, e per questo motivo oggetto di esenzione dal pagamento della Tari. Questo significa che chiunque possiede una seconda casa, anche se considerata disabitata, ma comunque con le varie reti allacciate (comprese quella fognaria e idrica), è tenuto al pagamento del tributo.