
Secondo le ultime stime del 2022, c’è il forte rischio che oltre 120 mila aziende possano chiudere al termine dell’anno.
È chiaro che i fattori sono molteplici: la crisi energetica che sta portando le imprese ad affrontare aumenti anche del 100% dei compensi dovuti ai loro gestori locali, l’inflazione che porta le persone a ridurre i consumi e la coda della crisi economica portata dalle chiusure forzate del 2020 e del 2021 a causa della pandemia.
Esistono però, in alcuni casi, problemi radicati nelle aziende, che le rendono così instabili e pronte a cedere al primo scossone. Non dimentichiamoci che, anche prima di queste problematiche, le imprese e le aziende fallivano regolarmente allo stesso modo, magari con numeri più contenuti.
All’interno di questo articolo scopriremo insieme alcune cause che portano al fallimento di un’azienda nel modo più veloce possibile. Se siete titolari di un’impresa che non è ancora in difficoltà fareste bene a verificare di non avere questi problemi radicati all’interno del vostro business.
La mancanza di posizionamento
Per posizionamento intendiamo l’idea differenziante che ci posiziona sul mercato e ci differenzia dai nostri competitor diretti e indiretti. I competitor diretti sono le altre aziende, mentre quelli indiretti sono le soluzioni alternative in campi diversi.
Un esempio semplice può essere la palestra, che deve attirare più clienti delle altre palestre (competitor diretti), e deve combattere per risolvere la perdita di peso e il tenersi in forma contro personal trainer a domicilio, dietologi e centri estetici.
Abbiamo creato un’azienda che possa dimostrare in modo chiaro e inequivocabile al potenziale cliente perché acquistare prodotti o servizi da noi sia meglio che acquistarli dalla concorrenza?
Nessun business model
Il business model è il documento che illustra punto per punto tutti i processi aziendali: come vengono creati prodotti e servizi e da chi, come vengono pubblicizzati, come vengono venduti e che tragitto compie il denaro per garantirci degli utili alla fine del mese.
Se non ne abbiamo uno, la nostra azienda è fortemente instabile.
È chiaro che non possiamo crearne uno in poche ore, ma si potrebbe almeno iniziare a stabilire le linee guida per la redazione e la messa in sicurezza della nostra azienda. A tal proposito ci sentiamo di consigliarvi di leggere l’articolo di b-plannow.com per approfondire il business model, all’interno del quale troverete le linee guida per crearlo e la possibilità di avvalervi anche della consulenza di esperti qualificati del settore.
Mai sentito parlare di marketing?
Cosa fa l’impresa per acquisire clienti ogni giorno che siano pronti a pagare per i prodotti o i servizi venduti?
Purtroppo il passaparola spontaneo non è più così efficace come negli anni 70’ e 80’, dove c’erano poche aziende e pochissima concorrenza.
Oggi le imprese si moltiplicano e la possibilità che un concorrente possa portarci via i clienti è all’ordine del giorno.
L’unico modo per sopperire a questo rischio è avere delle campagne di marketing attive, che possano fare in modo di spingere i potenziali clienti verso i nostri venditori o all’interno del nostro negozio.
Sito web, posizionamento seo, campagne di Google Ads, social media e non solo per quanto riguarda l’online, ma anche lettere cartacee di vendita, telefonate, pacchi regalo e messaggi whatsapp. Sono tutti strumenti da utilizzare per rimanere in contatto con i propri clienti, attirarne di nuovi e generare vendite.
Come abbiamo visto, è fondamentale seguire questi pochi semplici passaggi per mettere la nostra impresa al sicuro e allontanarla così il più possibile dagli scossoni esterni che potrebbero farla crollare in un qualunque momento.