La retribuzione dei viaggiatori e piazzisti

uomo affari

Innanzitutto bisogna identificare questo tipo di figura lavorativa e distinguerla quindi da profili simili.

Sono dei dipendenti di un’azienda che però svolgono la loro attività al di fuori della sede, sempre però secondo le direttive e gli itinerari che vengono imposte previamente in base alle strategie che si vogliono adottare.

Di certo il loro margine di scelta ed iniziativa è maggiore rispetto a chi lavora dentro l’azienda e il loro compito principale consiste nell’incontrare la clientela e portarla alla conclusione di contratti a favore dell’azienda per cui lavorano.

C’è una differenza sottile ma evidente, cioè il piazzista opera in un raggio limitato alla città dove ha sede l’azienda, mentre il viaggiatore ha una cerchia geografica più ampia.

Viaggiatori e Piazzisti si differenziano dagli agenti rappresentanti, in quanto quest’ultimi lavorano in autonomia, ricevendo eventualmente solo un incarico da parte dell’impresa a concludere degli affari e il rischio delle operazioni è a carico dell’agente.

Nell’attività di viaggiatori e piazzisti il rischio invece viene ricondotto sempre all’azienda da cui essi dipendono contrattualmente.

Le condizioni contrattuali

Secondo il contratto collettivo del settore commercio del 1994, viaggiatori e piazzisti sono considerati come operatori di vendita e distinguendoli in figure di prima e seconda categoria. Essi possono anche svolgere compiti ulteriori oltre alla vendita, che sono la pubblicità, la promozione e forme di assistenza nei punti vendita.

Poiché dipendenti dell’azienda, ricevono un compenso fisso, ma ad esso è prevista l’aggiunta di provvigioni che sono strettamente legate alla conclusione delle operazioni di vendita. Queste risultano un incentivo e una motivazione a consentire il raggiungimento di alte performance, ma vengono ottenute rispettando alcuni parametri:

  • Su affari conclusi positivamente;
  • Nel caso di contratti che poi vengono stornati dalla ditta stessa o non conclusi per cause esterne;
  • Su affari conclusi prima di un’eventuale termine del rapporto lavorativo.

Sulla tredicesima o quattordicesima vengono poi fatti dei calcoli in base anche alla media delle provvigioni maturate entro l’anno e comunque su altri elementi fissi o variabili presenti.

Le trasferte

Visto che il viaggiatore o piazzista lavora all’esterno dell’azienda e pertanto si sposta, oltre al contributo fisso e alle provvigioni previste, vengono anche considerati degli indennizzi per le trasferte secondo due modalità: o una percentuale fissa nel rispetto di alcune clausole, o una retribuzione calcolata sullo spostamento ed eventuale soggiorno nel caso in cui si è impossibilitati a rientrare a casa.

E ci sono anche dei casi dove si provvede in maniera diversa nella gestione delle trasferte dove alcune aziende oltre ad elargire compensi riconosciuti con le vendite consegnano ai propri piazzisti delle carte di credito aziendali per fare fronte a tutte le spese di viaggio e soggiorno.

Per essere considerati beneficiari delle indennità di trasferta, nel contratto non deve essere indicata la sede di lavoro, piuttosto che l’attività si svolge in luoghi differenti.

Infine anche l’azienda può avere dei vantaggi, perché non ha limiti nell’importo dell’indennità e non deve provvedere a conservare documenti e prove che dimostrano la trasferta del proprio operatore.