
Hai acquistato da qualche hanno una bella casetta indipendente con giardino ma costruita a fine anni Novanta o hai ereditato una casetta di fine anni Sessanta e hai deciso di risistemarla per andarci a vivere?
Sicuramente una casa costruita qualche decennio fa non era stata pensata con la moderna ottica dell’efficienza energetica, quindi la prima cosa da fare sarà chiamare un perito e valutare cosa converà fare. In questi ultimi anni c’è l’interessante opportunità di richiedere un finanziamento che rientrare nelle casistiche dei diversi bonus (65 % o 110%) per le ristrutturazioni edilizie finalizzate all’efficientamento.
Tuttavia questa possibilità, considerato che l’esborso economico può essere notevole e le tempistiche di realizzazione possono essere impegnative va ponderata attentamente.
Anzitutto va considerato che gli edifici di qualche decennio addietro spesso, vuoi per risparmiare utilizzando mattoni da otto cm anziché da dodici cm, vuoi per abitudini costruttive ora non più attuali, spesso presentano una intercapedine tra le pareti interne e i mattoni esterni.
Per questo motivo nei casi di ristrutturazione ai fini dell’efficientamento energetico la soluzione del cappotto termico esterno non é applicabile in quanto non risolverebbe ilproblema della dispersione termica.
In questi casi quindi potreste valutare di fare un cappotto termico interno ma questa soluzione comporterebbe da un lato la necessità di trovare soluzioni abitative alternative durante l’allestimento del cantiere, dall’altro il risultato più visibile sarebbe quello di una notevole riduzione dei vani interni dell’edificio.
Otretutto va tenuto conto del fatto che gli edifici più datati hanno molti ponti termici (in particolare in prossimità di davanzali, scale e terrazze) e soprattutto sono dotati di serramenti senza l’isolamento del doppio vetro o da manutenzionare.
Detto ciò esiste comunque una soluzione alternativa ed efficacie alll’intervento di installazione del cappotto termico interno o esterno e che vi permetterà di rientrare nella finalità di intervento edilizio di efficientamento energetico per cui, con una agevolazione fiscale del 65%, 100% o 110% potrete anche cambiare i serramenti e cambiare l’arredamento di casa, dalla cucina, al salotto, alla sala studio, facendolo rientrare in un’unica pratica di spesa!
Un perito esperto ed anche aggiornato probabilmente vi proporrà di pensare all’insuffaggio a parete di materiali idonei alla coibentazione. La soluzione farà al caso vostro perché vi permetterà comunque, incrementando la classe energetica della tua casa, di accedere a finanziamenti interessanti anche di collegarci altri lavori di ristrutturazione necessari.
Questo tipo di intervento murario ha anche il vantaggio di poter essere applicato solo su porzioni di edificio, qualora aveste acquistato una casa frutto di successivi interventi edilizi (ad esempio una prima parte con intercapedine risalente agli anni Cinquanta ed una successiva recente , costruita con parametri più moderni ma con la caratteristica di condividere parte del perimetro.
L’INSUFFLAGGIO E’ RISOLUTIVO
Proprio la presenza dell’intercapedine vi consentirà di isolare sia dal punto di vista termico che dal punto di vista acustico il vostro immobile.
Eseguito nella maniera corretta ridurrà anche il problema dei ponti termici e in ogni caso, unito all’acquisto di porte blindate e di finestre con vetro camera e di nuova generazione darà un’ottima resa dal punto di vista dell’isolamento termo acustico. a ciò potrebbe aggiungersi anche un’accurata coibentazione dei cassonetti.
In prossimità di scale, davanzali e terrazzi o anche negli angoli delle pareti si evidenziano le maggiori e più problematiche dispersioni di calore.
Laddove la casa sia costruita con queste caratteristiche tuttavia, andando a insufflare l’intercapedine interna si potrà risolvere in modo anche più efficacie che con il cappotto termico l’insorgenza di questi ponti di dispersione.
L’applicazione corretta delle schiume isolanti permetterà di agire anticipando o risolvendo le problematiche relative all’accumulo di vapori di condensa che si creano durante la quotidianità di una normale vita abitativa. Per questo motivo l’insufflaggio delle pareti può essere un intervento importante di cura o di prevenzione dell’insorgenza di funghi e muffe antiestetici e nocivi per la salute.
E’ poi importante, nel momento della scelta dell’intervento da realizzare, ricordare che le operazioni di insufflaggio sono a bassa emissione di CO2.
E’ sufficiente infatti pochissima manodopera ma anche le attrezzature per l’applicazione dell’isolante sono ridotte a pochi macchinari ad uso manuale o elettrico (pistole per le schiume, compressori, trapani sacchi di granulati e fibre)e soprattutto, utilizzando granulo o schiume e non pannelli,possono anche non essere necessarie impalcature complesse e strumenti per il sollevamento.
L’intervento di insufflaggio è decisamente poco invasivo anche per il vostro giardino che non verrà invaso per giorni da macchinari, camion e piccole gru e pannelli e squadre più o meno numerose di operai arrampicati su impalcature coprenti per giorni…
Potrete rimanere comodamente a casa con solo qualche ora di trambusto!
Soprattutto poi considerate che l’aspetto esteriore della vostra casa resterà immutato.
Altrettanto si può dire dello spazio dei vani interni (o del giardino) dell’edificio non verrà ridotto perché non cambierà lo spessore delle pareti esistenti.
L’insufflaggio è economico
Rispetto ad un cappotto termico esterno o interno l’operazione di insufflaggio delle pareti è molto più rapida della costruzione del cappotto (sia interno che esterno) e il costo varia abbastanza considerando il tipo di materiale utilizzato e soprattutto l’ampiezza degli spazi da riempire che vengono calcolati al metro cubo.
Possono essere utilizzati materiali altamente isolanti come i poliuretani espansi o il polistirene espanso in perle ma anche ecocompatibili come la lana di vetro, la lana di roccia o ecologici come le fibre di legno, le fibre di cellulosa in fiocchi o l’argilla espansa, il sughero o il vetro cellulare in grani.
Ogni tipologia di materiale ha un proprio costo specifico al metro quadro che può variare dai 30 ai 650 euro al metro cubo, tuttavia la scelta del materiale giusto deve essere fatta considerando sia il costo che la tipologia di parete da riempire.
Per fare un semplice esempio, laddove la fibra debba andare a isolare una parete in cui passi una canna fumaria di un camino a legno alcuni materiali come la fibra di cellulosa potrebbero essere inadatti e risultare addirittura pericolosi, quindi da evitare.
Qualsiasi sarà la scelta suggerita dall’impresa e dai tecnici a cui vi rivolgerete tenete conto che i prezzi apparentemente più bassi al metro quadro delle materie prime utilizzate per il cappotto in realtà non sono affatto competitivi con quelli relativi al riempimento isolante delle intercapedini.
Il valore aggiunto poi dell’operazione di insufflaggio é che può essere portata a termine anche in poche ore o in una giornata di lavoro, riducendo moltissimo i costi del lavoro della manodopera ma anche il disagio qualora la casa sia già abitata!
Quanti anni dura l’insufflaggio?
Un altro vantaggio importantissimo dell’insufflaggio è la durata nel tempo. Un insufflaggio termico ben eseguito può infatti rimanere in condizioni di perfetta efficienza per venti ma anche trent’anni e soprattutto può anche essere ripristinato periodicamente.
Infatti la tecnica prevede in ogni caso di praticare dei fori a distanza di un metro lungo le pareti (o dai trenta ai 50 cm nel caso dei solai) gli uni dagli altri per iniettare i materiali prescelti e può essere applicata sia dall’interno che dall’esterno.
Non va dimenticato poi che anche l’insufflaggio delle pareti é efficiente anche dal punto di vista dell’isolamento acustico.
Inoltre, diversamente dal cappotto termico esterno l’intervento tramite insufflaggio può essere effettuato anche in unita’ abitative inserite in condominii o in contesti di locazioni plurifamiliari.
Questo tipo di intervento di efficientamento energetico può essere utilizzato con successo anche in edifici pubblici o privati che, per il contesto edilizio storico in cui sono inseriti non possono subire modifiche dal punto di vista esteriore o che per la funzione sociale a cui sono dedicati non possono essere chiusi al pubblico per troppo tempo o necessitino di un rapido efficientamento energetico senza dover subire chiusure nè modifiche nella destinazione dei locali interni.
Ulteriore aspetto interessante dell’insufflaggio è la possibilità di applicare questa tecnica anche a livello di tetto e sottotetto.
Molto spesso infatti le case e gli edifici più datati hanno sottotetti con struttura ad alveare o dei piccoli vani non isolati che aumentano la dispersione del calore, tanto più che, ricordiamolo, l’aria calda si muove sempre andando verso l’alto.
Riempire l’intercapedine del soffitto, del solaio o dei pavimenti posizionati tra un piano e l’altro é ancora una volta la soluzione più rapida ed economica per raggiungere il risultato necessario.
In un colpo solo con la tecnica dell’insufflaggio si può cogliere il doppio bersaglio di isolare le unità abitative e di ridurre la dispersione dal tetto.
E’ una soluzione molto interessante anche nel caso di locali semi-interrati in cui sia necessario incrementare l’isolamento rispetto all’esterno.
L’insufflaggio a parete può essere un’intervento edilizio di sanificazione ed efficientamento energetico duraturo nel tempo (fino a venti,trent’anni) ed economico (può arrivare a costare fino ad un quinto rispetto al cappotto termico, richiedendo meno materiale e meno manodopera).
Può essere realizzato in pochissimo tempo (qualche ora, al massimo in giornata) e senza necessità di impalcature o strumentazioni complesse, soprattutto se eseguito dall’interno.
Tuttavia è bene non improvvisare questi interventi ma procedere con perizia
Anzitutto bisogna ben ispezionare l’intercapedine che dovrà essere oggetto di isolamento e qualora esistessero delle crepe pericolose nei muri interni bisognerà dare la precedenza alla sistemazione di queste problematiche. L’esistenza di questi danni alle pareti infatti pregiudicherebbe il risultato perché a insufflaggio avvenuto si creerebbero ponti termici,amplificando la dispersione del calore anziché risolverla.
Si rivela quindi fondamentale procedere ad un’ attenta ispezione delle pareti e poi all’ispezione dell’ intercapedine effettuata con l’ausilio di una microcamera o, laddove risultasse difficoltosa, con apparecchi termografici.
Questo consentirà di fare una valida diagnosi energetica e di scegliere il materiale più idoneo da insufflare.
Inoltre é bene affidarsi a personale esperto per evitare che residui di materiali residui precedenti ostacolino il corretto riempimento dell’intercapedine: applicare male le schiume durante l’operazione di isolamento infatti, potrebbe creare e/o amplificare anzichè ridurre i ponti termici già esistenti con la conseguenza di peggiorare l’accumulo di umidità e condensa.
Attenzione alla dichiarazione di avvio lavori e alla documentazione necessaria ai fini delle detrazioni fiscali!
Anche se é un intervento di pochissime ore si configura comunque come intervento edilizio a tutti gli effetti: andrà quindi comunicato, con asseverazione di inizio lavori da un tecnico abilitato, all’ufficio tecnico comunale.
Potrebbe poi essere necessario regolarizzare l’intervento di efficientamento con comunicazione all’enea per poter poi riceverne la certificazione di qualifica energetica affinché risulti certificato per la nuova classe energetica acquisita.
All’atto di rivendita dell’abitazione sarebbe fondamentale attestarne il buon isolamento energetico con la spesa contenuta e detraibile dell’insufflaggio si potrebbero poi godere ricadute economiche interessanti.
Quanto si risparmia con l’insufflaggio?
Tirando le somme l’intervento di coibentazione attraverso il riempimento delle intercapedini può essere la soluzione più idonea per aggiornare ed efficientare, per l’ottimo rapporto tra qualità del risultato ed entità della spesa nel caso di edifici datati, rendendoli adeguati alle esigenze e sensibilità abitative attuali.
E’ necessario tuttavia che sia eseguita con perizia e solo dopo una diagnosi accurata dell’immobile su cui intraprenderla!
La possibilità di rientrare tra le opere fiscalmente deducibili accresce l’interesse per questo intervento di costo contenuto e di rapida realizzazione.
Sarà un risparmio immediato nella spesa sostenuta ma non solo: nel breve e medio periodo il riscaldamento costerò meno e migliorerete la qualità della vita abitativa e nel lungo periodo perché la vostra casa salirà di classe energetica e sarà più facilmente rivendibile e con maggior profitto!