
La piscina a casa è ancora oggi uno dei grandi sogni degli italiani, che amano l’idea di avere una zona di totale relax nella privacy della loro casa, dove rilassarsi in massima tranquillità. Tuttavia quando si decide di costruire una piscina nel giardino di casa bisogna tenere conto di una serie di fenomeni e non solamente del prezzo in sè della struttura (sia che si tratti di piscina fuori terra o interrata) ma anche dei permessi che è necessario chiedere al comune per procedere all’edificazione o all’impianto ed alle tasse.
Infatti la piscina non comporta solamente un investimento iniziale per la sua costruzione ma anche dei costi che risultano principalmente dai permessi che bisogna chiedere al comune ed anche eventualmente le tasse, che derivano dal cambio della classe catastale dell’immobile in conseguenza alla costruzione della vasca.
Ma quali sono i costi da affrontare per la richiesta dei permessi e quali sono le tasse che bisogna pagare per avere una piscina in casa? Ovviamente serve qualche chiarimento su questo punto. Vediamo quindi quali sono i costi necessari per avere una piscina in giardino.
Piscina e tasse: facciamo chiarezza
Bisogna pagare le tasse se si costruisce una piscina nel giardino di casa? Questa è una delle domande che inevitabilmente ci si fa quando si procede all’edificazione della piscina nel giardino di casa. La piscina può in effetti comportare la modifica della categoria catastale della casa facendola passare fino alla categoria A1, ovvero delle case di lusso.
La maggior parte delle case infatti rientra all’interno della categoria catastale A2 e fino ad A7 e di conseguenza ha accesso alle agevolazioni che sono rimesse alla prima casa. Se però la prima casa rientra nell’ambito delle case di lusso allora l’agevolazione non è più accessibile. Ma quando la piscina fa scattare la classe A1? Si tratta di una domanda importante perché può comportare delle più opportune riflessioni su quando costruire la piscina. La piscina con una dimensione di 80 metri quadrate, le abitazioni unifamiliari dotate di campi da tennis da 650 metri quadrati e da piscine di almeno 80 metri quadri rientrano all’interno delle case di lusso. Le abitazioni signorili quindi sono quelle con piscine in muratura se di servizio ‘ad un edificio o di un complesso di edifici comprendenti meno di 15 unità immobiliari’ comporta la classificazione A1.
Tenete conto però che una piscina di 80 metri quadrati è davvero enorme, dato che una classica piscina residenziale è di 12×6 metri ovvero 72 metri quadrati e rientra nelle piscine che non fanno scattare le categorie catastali più alte.
Costi dei permessi per la piscina
La piscina interrata non può essere costruita senza rispondere ad alcuni permessi che sono stabiliti dal comune di appartenenza.
I permessi che si devono chiedere per costruire una piscina interrata variano da comune a comune, tuttavia in genere si tratta della DIA, o denuncia di inizio attività: quest’ultima va bene per piscine che non siano di nuova costruzione e che siano pertinenziali all’abitazione, quindi non superino il 20% del suo volume.
Il permesso a costruire va chiesto per la piscina interrata di nuova edificazione e per quella che supera il 20% dell’edificio della casa principale. I costi sono di pochi decine di euro, ma nella maggior parte dei casi i permessi per la piscina interrata sono presentati all’ufficio tecnico del comune direttamente dal progettista o geometra che si occupa dell’edificazione della piscina interrata e quindi dovete aggiungere dei soldi anche per il suo compenso per il lavoro e la predisposizione di tutti i documenti, risparmiando così però tempo ed evitando banali errori.