Storia del Politecnico di Milano e dei suoi sbocchi professionali

Una delle università più importanti del nostro paese è senza dubbio il Politecnico di Milano, o PoliMi in via colloquiale. Il suo alto carattere scientifico e tecnologico l’hanno portato sin dalla sua fondazione ad essere un punto di riferimento negli ambiti dell’ingegneria, dell’architettura e del disegno industriale, che rappresentano le tre macro aree dei campi di studio e ricerca effettuati al suo interno.

La storia del PoliMi

A differenza di numerosi atenei italiani, fondati quasi 800 anni fa, la storia del Politecnico di Milano è piuttosto recente: nacque infatti il 29 novembre 1863, grazie alla società di incoraggiamento di arti e mestieri. Nella sua fase embrionale si chiama Regio Istituto Tecnico Superiore, ed aveva sede presso il palazzo del Senato di Milano, in via Senato 10, che oggi è sede dell’Archivio di Stato.

Il PoliMi vide la luce anche grazie alle amministrazioni locali, poichè sia il comune che la provincia di Milano contribuirono con dei fondi. A essi si aggiunsero la camera di commercio, alcune associazioni culturali e imprenditori privati. All’inizio al Politecnico c’era soltanto un corso di Ingegneria, e alla sua guida venne messo il matematico Francesco Brioschi.

L’attivazione dei nuovi corsi di laurea e i traslochi

In seguito alla sua fondazione e al rapido successo, al Politecnico di Milano vennero attivati i corsi di Architettura, mentre a soli 3 anni dalla fondazione la sede venne trasferita in piazza Cavour, presso il palazzo della Canonica. Un terzo e definitivo trasloco ebbe luogo negli anni ’30 del XX secolo, quando terminarono i lavori per il nuovo complesso del Politecnico, all’interno di quello che oggi è il quartiere Città Studi, in origine “Cascine doppie”, in piazza Leonardo da Vinci. Poco tempo dopo, il PoliMi era diviso in due facoltà ben distinte tra loro, ingegneria e architettura.

Il Politecnico oggi

La storia del Politecnico nel XX secolo parla di una rapida espansione, con nuove sedi e aperture di plessi aggiuntivi, tra cui il primo centro di calcolo dell’Europa continentale. Nel 2000 venne infine inaugurata la facoltà di design, nata da una costola del corso di laurea in architettura.

Oggi, il PoliMi è composto da un personale di 1430 docenti e 1230 tecnici e amministrativi, è diviso in 12 dipartimenti ed è diretto da Graziano Dragoni, mentre il rettore è Ferruccio Resta. E’ frequentato da oltre 47 mila studenti, che affollano aule e corridoi dei dipartimenti per provare a raggiungere l’eccellenza nell’ingegneria e nell’architettura.

Studiare al PoliMI non è certo facile, dato che le materie sono oggettivamente complesse. Se avete bisogno di aiuto, vi consigliamo una visita al sito https://www.unidocs.it/, un vero e proprio punto di riferimento per quanto riguarda la condivisione di appunti universitari. Sul sito è dedicato ampio spazio al Politecnico, in modo da ricevere un aiuto totalmente gratuito per superare gli esami.

Internet e il web sono due grossi punti di forza per gli studenti universitari moderni, poichè oltre a condividere appunti possono anche aggregarsi in community online o gruppi sui social network, per scambiarsi opinioni, pareri o molto semplicemente per conoscersi.

Ad esempio, gli studenti del PoliMi sono noti per la loro voglia di organizzare eventi: sul sito ufficiale della scuola vi è addirittura una sezione dedicata, tra cui spicca la famosa PoliMI Fest, arrivata attualmente alla sesta edizione, e il nuovo Festival dell’Ingegneria, che si terrà al Politecnico di Milano – Campus Bovisa dal 10 al 12 settembre 2021, che illustrerà tutte le attività presenti nei laboratori del campus, le ricerche passate e future e i tanti traguardi raggiunti da studenti ed ex studenti.

Interessante anche una sezione dedicata agli eventi per bambini, denominata POLIMIforKIDS, in cui vengono organizzati workshop e dimostrazioni, oltre a spettacoli teatrali che coinvolgono i giovani in campi come la matematica, la fisica e la chimica