Tutto sul bollo auto: cos’è, la storia e come pagarlo

Il bollo auto è probabilmente la tassa più discussa di sempre nel nostro paese e spesso si è parlato di volerla abolire; tuttavia, quest’anno sono esattamente 70 anni che è in vigore e resta un’imposta da pagare ogni anno.
Spesso però molti automobilisti si dimenticano di pagare il bollo auto annualmente o non si ricordano esattamente quando scade. Vediamo quindi cos’è il bollo auto, la sua storia, come pagare il bollo auto e verificare la sua scadenza.

Bollo auto: cos’è?

Il bollo auto, conosciuto anche come tassa regionale automobilistica, è un tributo locale che spetta a tutti i cittadini possessori di un’auto indicati dal PRA, ovvero il Pubblico Registro Automobilistico, dove sono registrati tutti i veicoli sul territorio nazionale.

Perciò questa tassa non deve essere pagata solo da coloro che utilizzano abitualmente un veicolo, ma anche da quelli che lo tengono fermo in un garage o in un parcheggio; il pagamento del bollo auto è dovuto anche da chi detiene un’automobile in leasing o con la formula del noleggio a lungo termine.

Si tratta di un’imposta indiretta, ovvero che va pagata solo da chi ha la disponibilità materiale del mezzo.

Il pagamento del bollo auto è annuale e l’ammontare del tributo da versare varia da una regione all’altra in quanto localmente ci sono parametri diversi che vengono tenuti in considerazione; solitamente l’importo varia in base alla potenza del veicolo, e cioè ai suoi kW e alla sua alimentazione: i veicoli meno inquinanti infatti, e cioè quelli non alimentati da motori a combustione, solitamente pagano una cifra irrisoria o hanno l’esenzione.

L’importo della tassa automobilistica è versato alle regioni e i proventi vengono utilizzati solitamente per riparare le strade danneggiate sul territorio regionale.

Bollo auto: la storia

Il bollo auto ha ormai 70 anni di vita ed è nato il 9 febbraio del 1952 con un Decreto firmato dall’allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi e promosso dal governo di Alcide De Gasperi; negli anni successivi il pagamento della tassa automobilistica servì a realizzare alcune infrastrutture e a completare la rete autostradale. Originariamente il bollo veniva pagato solo da chi effettivamente utilizzava il mezzo, mentre nel 1982 divenne una tassa di possesso; perciò anche coloro che avevano un veicolo non circolante furono obbligati a pagare il bollo.

La vera novità arrivò nel 1999, quando la riscossione dei pagamenti divenne compito delle regioni e perciò il bollo divenne a tutti gli effetti una tassa regionale, che doveva servire perciò ad incentivare gli investimenti sulle strade e sulle infrastrutture dei vari territori locali. Nel 2000 arrivò una buona notizia per i proprietari di veicoli immatricolati da oltre trent’anni, ovvero l’esenzione dal bollo; ancora oggi, i veicoli “storici” non sono soggetti al pagamento della tassa automobilistica.

 

Nel 1976 fu introdotta una sovrattassa, ovvero un’imposta aggiuntiva al normale bollo auto: il Superbollo. Il Superobollo, più volte abolito negli anni e reintrodotto stabilmente dal 2011, grava su tutti quegli automobilisti che possiedono un mezzo con potenza superiore a 185 kW. Inizialmente il limite era fissato a 225 kW con un pagamento di 10 euro per ogni kW oltre il limite, ma fu abbassato dal Governo Monti agli attuali 185 kW, con un pagamento di 20 euro per ogni kW eccedente; tuttavia proprio il Governo Monti nel 2012 ha anche riformato il pagamento del Superbollo, riducendolo gradualmente dopo cinque, dieci e quindici anni dalla prima immatricolazione fino al 15% ed eliminandolo per tutte le auto con più di 20 anni.

Bollo auto: Come ricordarsi la scadenza e verificare se è stato pagato

Spesso capita di dimenticare la scadenza del bollo auto o si ha bisogno di sapere se è stato pagato per l’anno corrente. Niente paura, è possibile infatti controllare tutti questi dati comodamente da casa online.
L’ ACI ha infatti messo a disposizione uno strumento di calcolo che permette di avere tutte le informazioni riguardanti il bollo auto, e quindi controllare se è stato effettuato il pagamento e la cifra esatta da pagare, inserendo il tipo di pagamento e i dati del veicolo, oltre che la regione di residenza del proprietario.
Se la verifica del pagamento avviene nel mese in cui bisogna effettivamente effettuare il rinnovo del bollo auto la procedura è ancora più semplice ed è sufficiente inserire solo la targa dell’auto e la regione di appartenenza.

Per i meno tecnologici, è possibile verificare tutti questi dati anche di persona presso gli uffici ACI o l’Agenzia delle Entrate.

Per le aziende che hanno spesso molti veicoli intestati o in leasing ci sono anche validi strumenti come Vectore®, una piattaforma che permette agli imprenditori di verificare in tempo reale la scadenza dei vari pagamenti come l’assicurazione o il bollo auto e di gestire facilmente tutto il parco auto aziendale.

Per chi desidera ricevere un promemoria digitale, oltre quello cartaceo che viene recapitato all’indirizzo di residenza, in prossimità della scadenza di pagamento del bollo auto alcune regioni hanno messo a disposizione un servizio che, inserendo i dati del veicolo, invia automaticamente ogni anno un’email o un sms per ricordare di effettuare il pagamento entro i termini previsti.

Come pagare il bollo auto

La domanda che tutti gli automobilisti si fanno è: come pagare il bollo auto?

Il pagamento della tassa automobilistica può avvenire attraverso vari canali, sia fisicamente che online.

Può essere pagato di persona presso gli uffici postali, nelle delegazioni ACI sparse per il territorio regionale, nelle agenzie che si occupano di pratiche automobilistiche e nelle ricevitorie Lottomatica e Sisal.

 

Il pagamento del bollo auto è possibile anche online grazie alla piattaforma PagoPA o l’app IO oppure la maggior parte delle banche permette anche di effettuare il versamento del tributo tramite home banking inserendo la targa del veicolo e la regione di residenza; molte regioni permettono anche il pagamento del bollo auto tramite il sito dell’ACI effettuando l’accesso tramite SPID o CIE.

Ricordiamo infine che è anche possibile chiedere il rimborso del bollo in caso di auto da rottamare.

Cosa succede se pago il bollo auto in ritardo

Il limite fissato per legge per il pagamento del bollo auto è l’ultimo giorno del mese successivo alla scadenza per i veicoli già immatricolati e l’ultimo giorno del mese di immatricolazione per quelli nuovi.

Cosa succede se il pagamento non viene effettuato in tempo?

Niente paura, dal punto di vista penale non c’è nessun pericolo, mentre dal punto di vista economico dimenticarsi di pagare il bollo auto per molto tempo può essere costoso in quanto vengono applicate delle sanzioni pecuniarie e degli interessi di mora che aumentano gradualmente con il passare del tempo.

Chi non paga il bollo auto, a differenza dell’assicurazione, può continuare comunque a circolare e anche qualora dovesse subire dei controlli da parte delle Forze dell’Ordine non è soggetto a sanzioni e perciò le conseguenze sono solo dal punto di vista tributario.

Nello specifico:

Entro 15 giorni dalla scadenza viene applicata la sanzione dello 0,1% per ogni giorno di ritardo, che aumenta gradualmente fino ad arrivare al 3,75% dopo i 90 giorni ed entro 12 mesi. Finito l’anno utile per quello che la legge definisce “ravvedimento operoso”, si applica una sanzione del 30% dell’importo dovuto più un interesse dello 0,5% per ogni sei mesi di ritardo. Alla sanzione vanno aggiunti anche gli interessi legali giornalieri che variano annualmente tra lo 0,01% e lo 0,8%.

Cosa succede se non pago il bollo entro i tre anni?

Se non si paga il bollo per più di tre anni, una volta ricevuta la cartella esattoriale o dall’Agenzia dell’Entrate o dalla regione, se non si provvede ad effettuare il versamento entro 30 giorni, il veicolo di proprietà viene radiato dal PRA e perciò non può più circolare fino a che non viene nuovamente immatricolato e il debito non viene interamente saldato.