Visitare la Sardegna in 5 giorni: il percorso consigliato

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Un viaggio di 5 giorni percorso con la propria auto dopo essere arrivati sull’isola grazie ai comodi traghetti di Mediterraneo Traghetti che hanno come destinazione la Sardegna. Un’avventura alla scoperta di un’Isola e le sue tante meraviglie paesaggistiche, storiche e culturali da affrontare anche in famiglia con bambini al seguito.

Giorno 1 si parte da Alghero

Dopo essere sbarcati a Porto Torres dove si giunge con il traghetto, si parte per Alghero che dista solo pochi km dal porto. La città fortificata si presenta con i suoi muraglioni che scendono si ergono impenetrabili sulla scogliera a picco sul mare ed una passeggiata lungo mare che fa sognare.
Le strade del centro storico sono chiuse completamente al traffico e sono ricche di ristoranti in cui si possono assaporare i piatti tipici del luogo, tra cui le linguine al riccio di mare e l’aragosta alla catalana.

Dopo una sosta nella meravigliosa Alghero tanto decantata anche dalla musica italiana, ci si sposta verso la Costa Smeralda. Uno spettacolo per gli occhi ed una carezza per l’anima. Le infinite sfumature delle spiagge di Capriccioli fanno impallidire anche il più bravo dei pittori.
Un bagno di sole e di mare non si può evitare dove l’acqua è così trasparente da apparire quasi invisibile.

Si riparte verso Arzachena dove si cucinano i famosi ravioli alla gallurese, e si prosegue spostandosi a sud. Sulla strada si trova San Teodoro che offre la possibilità di fare una passeggiata ristoratrice tra le grandi querce da sughero, camminando si respira il profumo dei fiori di infinite varietà che circondano la piantagione e accompagnano i turisti e i locali verso lo stagno in cui si possono osservare i bellissimi fenicotteri rosa.
Tornando all’auto per proseguire il viaggio, dispiace un po’ lasciare quel luogo fiabesco ma la meta successiva non è meno affascinante. Orosei si presenta con una splendida spiaggia ed un panorama mozzafiato sul golfo che si può ammirare dalla scogliera a picco sul mare. Da quel punto si aspetta la sera per godere di un tramonto da non perdere per nessun motivo al mondo.

Giorno 2 a Nuoro, Orgosolo e Arbatax

Dopo una notte passata nella bella città di Nuoro, si riparte verso Orgosolo per ammirare i murales per cui è noto il luogo. Veri e propri affreschi con messaggi significativi che richiamammo la libertà dei popoli dai tiranni del mondo.
Ci si sposta sui monti dove si può assistere alla preparazione del formaggio e in seguito assaggiarlo pranzando con i pastori del luogo, un pasto a km zero completamente preparato con i prodotti locali. I vari formaggio più o meno stagionati, la famosa ricotta stagionata, il pecorino sardo, il salame e il tipico digestivo Filu e ferru, ovvero l’acquavite di Sardegna che in alcune località viene anche definita come acqua che arde. Dopo l’ottimo pranzo si può ripartire ben rifocillati e pieni di allegria trasmessa dai locali, per raggiungere Arbatax. Lungo il percorso si possono ammirare paesaggi indimenticabili per poi giungere a fine giornata di fronte alla favolose rocce rosse su cui le onde si infrangono imperterrite.

Giorno 3 Orroli, Cagliari

E si riparte, il tempo incalza e siamo arrivati al terzo giorno di viaggio. Si riparte da Arbatax salutando e fotografando all’infinito il paesaggio marino con gli scogli di granito rosso sullo sfondo. Destinazione Orroli. La località famosa per il Nuraghe Arrubio, si trova nell’entroterra, bisogna quindi addentrarsi un po’ nell’isola che riserva sempre molte belle sorprese paesaggistiche. Giunti sull’altopiano su cui si trova Orroli ci si trova immersi in un’atmosfera che ha qualcosa di magico richiamato forse dall’ambiente ricco di vegetazione e dell’unica traccia di vita data dal Nuraghe Arrubio che risale a migliaia di anni fa.
Si prosegue poi per Goni dove si trova il Parco archeologico Pranu Muttedu risalente al 3000 a.C. Un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato come per incanto. Qui sono ospitati i Menhir e le Domus de Janas ovvero le case delle fate, che sono in realtà delle tombe realizzate, con un opera certosina, direttamente nella roccia.
Il viaggio prosegue verso Cagliari che merita una visita alla maestosa Torre dell’Elefante e all’Anfiteatro risalente all’epoca romana. Per finire la giornata in bellezza un paesaggio mozzafiato dal belvedere sulla città.
Visto il passaggio dalla regione del Campidano non ci si può esimere dal gustare le specialità tipiche del luogo come i maloreddus alla campidanese e i dolci di mandorla che ben si sposano con il mirto.

Giorno 4 si va alla città di Nora, il tempio di Antas e Iglesias

Si parte dalla splendida Cagliari per dirigersi verso Pola a sud ovest, dove si trova Nora nota per i suoi insediamenti fenici. Colonne, mosaici e rovine antiche con il mare che fa da contorno, questa è la città antica di Nora.
Si prosegue verso Carbonia e Iglesias per andare a visitare il Tempio Antas e lasciarsi coinvolgere dal suo fascino mitologico. Ci si rimette in cammino, o meglio in auto, per raggiungere Cala Domestica, una bellissima spiaggia su cui rilassarsi e godersi il mare. La giornata finisce tra le vie storiche di Iglesias.

Giorno 5 a Porto Flavia, Cabras e Porto Torres

In auto si percorre la costa fino a raggiungere Masua dove si può ammirare il Pan di Zucchero ovvero i faraglioni che vantano una grandezza ancora maggiore di quelli di Capri.
Queste opere d’arte naturali si possono ammirare da Porto Flavia. Anche il porto stesso merita di essere osservato con attenzione, nato dalla mente sopraffina dell’ingegnere Cesare Vecelli durante gli anni ’20 che lo collego alle miniere tramite una galleria.
È possibile oggi, visitarla comprendendone la storia e la costruzione ma soprattutto per avere la possibilità di ammirare un panorama spettacolare.
Bisogna ripartire alla vostra di Oristano fino ad arrivare a Cabras dove si trova il museo in cui si conservano i Giganti di Mont’e Prama, le famose sculture nuragiche che superano i 2 metri di altezza che furono ritrovate verso la metà degli anni ’70.
Prima di ripartire non si può non fermarsi a Bosa un piccolo borgo che sembra uscito dalle favole con le casette di diversi colori che sorgono lungo il Temo, l’unico fiume che è possibile anche navigare in Sardegna. Si prosegue verso Alghero da dove il viaggio è iniziato e si torna a Porto Torres per riprendere il traghetto godendosi l’ultimo tramonto sull’isola.
Cinque giorni intensi da vivere al massimo per poi lasciare la Sardegna con la promessa di tornare al più presto.